Winther-Storm: Spinnaker Musiczoom Italie
Nell´Europa globalizzata di oggi sono benvenute delle formazioni multinazionali, come questo quartetto, che si è già fatto molto apprezzare in USA con il primo disco Patchwork. Sulla scia del successo arriva anche questo secondo, ben riuscito e perfettamente su quella scia di jazz elettrico che si muove all´interno del panorama urbano del nuovo secolo. Il contrabbassista norvegese Thomas Winther Andersen ed il chitarrista connazionale Haakon Storm sono i leader del quartetto completato dall´argentino Natalio Sued e dal batterista olandese Mark Coehoorn. Si sono conosciuti ad Amsterdam, dove risiedono e suonano in diverse situazioni ed in qualche modo, provando e riprovando è arrivata questa musica. I due co-leader hanno fatto benissimo il loro lavoro, a parte gli assoli di assoluta qualità che ci propinano. Il brano d´inizio con la bella melodia è uno di quelle composizioni riuscite, in cui c´è l´equilibrio e la musica scorre in un flusso di modalità in cui si segue la lezione degli americani, fra Mark Turner e Joe Lovano, John Scofield e Marc Johnson.
L`album però ha una sua autonomia, una propria dimensione che viene fuori sul brano successivo, un pò astratto, o su Middle North Codex in cui la chitarra elettrica graffia con forza, note che sembrano gridi di felini, allo stesso tempo si riesce ad inventare una splendida ballad alla track successiva, Longer è un brano per sognare, in cui la batteria accompagna con le spazzole e tutto ritorna su una dimensione elegiaca. I quattro sono una vera sorpresa, maturati rispetto al CD precedente e con tanto da dire. La loro è una proposta molto interessante, ispirata dagli americani, ma con quell´accento di originalità e personalità che li rende una realtà significativa nel jazz contemporaneo.
25.02 2013 Vittorio www.musiczoom.it